Ancora una volta la Giurisprudenza riconosce il reato di
stalking in un caso di rumori molesti in Condominio.
Questa volta è l'Ufficio del Gip del Tribunale di Milano ad allontanare il vicino rumoroso da casa propria, questa volta applicando la misura dell'allontanamento dalla casa familiare.
Anche in questo caso tutto comincia con rumori molesti, cui segue la richiesta di un po' di pace da parte delle vittime, ma, come spesso avviene, di tutta risposta i rumori non sono cessati, ma si sono al contrario intensificati, corredati da minacce ed insulti.
Di fronte a tali situazioni, in gravissimo pregiudizio del diritto alla salute costituzionalmente consacrato ex art. 32 Cost., l'ordinamento ha reagito con la opportuna severità, ritenendo applicabile la misura dell'allontanamento dalla casa familiare anche in via analogica al Condominio, e non soltanto per i reati commessi ai danni di familiari coabitanti, perché «la collocazione sistematica», e un indiretto passaggio di una sentenza di Cassazione del 2010, «ne consentono un'estensione anche per tutelare persone non coabitanti nella stessa casa».
In ogni caso, la decisione del Tribunale comprova la fondatezza e l'efficacia delle misure antirumore illustrate da Rex Law nella "guida" pubblicata su questo spazio.
Questa volta è l'Ufficio del Gip del Tribunale di Milano ad allontanare il vicino rumoroso da casa propria, questa volta applicando la misura dell'allontanamento dalla casa familiare.
Anche in questo caso tutto comincia con rumori molesti, cui segue la richiesta di un po' di pace da parte delle vittime, ma, come spesso avviene, di tutta risposta i rumori non sono cessati, ma si sono al contrario intensificati, corredati da minacce ed insulti.
Di fronte a tali situazioni, in gravissimo pregiudizio del diritto alla salute costituzionalmente consacrato ex art. 32 Cost., l'ordinamento ha reagito con la opportuna severità, ritenendo applicabile la misura dell'allontanamento dalla casa familiare anche in via analogica al Condominio, e non soltanto per i reati commessi ai danni di familiari coabitanti, perché «la collocazione sistematica», e un indiretto passaggio di una sentenza di Cassazione del 2010, «ne consentono un'estensione anche per tutelare persone non coabitanti nella stessa casa».
In ogni caso, la decisione del Tribunale comprova la fondatezza e l'efficacia delle misure antirumore illustrate da Rex Law nella "guida" pubblicata su questo spazio.
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