domenica 7 dicembre 2014

MK&PARTNERS - Адвокат в Италии: Altro che reati bagatellari... Renzi depenalizza di fatto i reati gravi

MK&PARTNERS - Адвокат в Италии


La legge delega n. 67 del 2014 può ben essere definita come una vergogna legislativa indegna di uno Stato di diritto, con cui il Governo Renzi depenalizzerà reati importanti come la truffa, il furto, la violenza privata e l'occupazione abusiva di immobili pubblici e privati.

Questi sono solo alcuni dei comportamenti delittuosi che, se il Governo, in esecuzione della delega, dovesse seguire lo schema di Decreto Legislativo elaborato il 1/12/2014, non saranno più penalmente perseguibili. Il provvedimento legislativo si muove su un doppio binario.

Da un lato verrà aggiunta una causa di esclusione della punibilità del fatto, secondo il criterio indefinito della tenuità del fatto.

Dall'altro lato si agirà sulla vera e propria depenalizzazione di alcune figure importanti di reato. 

La stampa ce la presenta come una legge moderna e necessaria, con cui non si manderà in galera il vecchietto che ruba la mela ed il PD parla addirittura di provvedimento provvedimento rivoluzionario.

Dal punto di vista del giurista attento, è un provvedimento folle ed inspiegabile, che potrebbe trasformare le nostre città in veri e propri far west senza regole, soprattutto in un quadro sociale ed economico molto complesso e che vede lo scontro sociale vicino come non mai, soprattutto nelle periferie, dove il livello di sopportazione delle famiglie già stremate dalla crisi è ormai al limite.

Senza considerare che, in un siffatto contesto, l'investimento in Italia diventa molto pericoloso e, quindi, deve essere sconsigliato, come peraltro ha evidenziato anche qualche testata giornalistica lungimirante, come "Il Giornale", che ha raccolto il disagio degli imprenditori tedeschi nell'apprendere della novella legislativa.

In un paese dove già in modo quasi sistematico i debiti non si pagano, senza conseguenze (basta aprire un S.r.l. ed il gioco è fatto) ed il limite tra truffa contrattuale ed inadempimento è sempre stato molto labile, si sarebbe dovuto al contrario propendere per una legislazione molto più restrittiva, volta a punire la condotta di chi assume debiti per acquistare beni e servizi al mero fine di non pagarli oppure volta ad inibire i responsabili dei reati con pene severe ed esemplari.

Sul quadro del diritto penale commerciale, anzi, il provvedimento renziano prosegue la tendenza a non perseguire e punire gravi ipotesi di reato, come il falso in bilancio.

Ciò differenzia moltissimo il quadro legislativo italiano rispetto a quello degli altri paesi civili, dove tali reati sono puniti molto severamente.

Un provvedimento di legge così miope e mal strutturato rischia di favorire i paesi nostri concorrenti nell'attrazione degli investimenti esteri.

Ciò che preoccupa maggiormente è la vera e propria mancanza di cultura giuridica in capo a chi ha partorito questo provvedimento, che evidentemente, quando dice che questi reati rimarranno illeciti civili, ignora l'inefficacia della punizione civilistica, che è il risarcimento del danno. Soprattutto se il responsabile è formalmente nullatenente.

Il diritto penale è, invece, lo strumento di difesa più efficace dei diritti civili delle persone e della pace e sicurezza sociale.

Infatti lo Stato considerato maggiormente liberale, gli USA, ha un diritto penale durissimo, ma neppure Inghilterra, Germania, Francia e Spagna sono da meno.

Ad esempio, se oggi occupare le case private non è più reato e viene inibita la rapida ed efficace reazione e punizione da parte dello Stato, attuata mediante il sistema penalistico, si apre alla giustizia privata.

Se ho un appartamento e mi viene occupato, devo subire il costo di un'azione civile e devo aspettare i tempi biblici e pietistici dell'esecuzione di rilascio civile. Basta infilare in casa i giochi di un bambino o un animale domestico, che l'esecuzione diverrà praticamente impossibile.

Se gli occupanti, come logico, sono nullatenenti e permarranno nel mio appartamento fino a che non saranno mandati via, e quindi a distanza di anni, nessuno mi ripagherà dei danni ingentissimi che ho subito.

Con la conseguenza che gli occupanti abusivi, non subendo una punizione, lo rifaranno sicuramente.

Lo stesso dicasi per chiunque dovesse rendersi responsabile di una truffa, di un furto, di una aggressione.

Va specificato che questi reati di fatto non sono stati depenalizzati, anche perché - al momento - non figurano nella delega, ma in relazione a tali reati si autorizza il PM ed il Giudice a disporre l'archiviazione o l'assoluzione in caso di condotta di lieve entità.

Ora, almeno dal giugno 2014 Tribunali e Procure hanno iniziato ad applicare la nuova legge, anche in mancanza dei decreti attuativi, il che costituisce un illecito gravissimo.

Al di là di questo aspetto, i difensori del provvedimento legislativo in questione ci raccontano che l'archiviazione verrà disposta:

1) in caso di condotta non abituale;
2) in caso di condotta non grave;
3) previo assenso della parte offesa;
4) a condizione che vi sia un ristoro dei danni adeguato.

Ora, veniamo al caso del truffatore che ha dissipato i proventi della truffa o del ladro che ruba la mela al supermercato o il portafogli in metropolitana.

1) Analizziamo il requisito della condotta non abituale: una persona che magari si è resa responsabile di centinaia di condotte analoghe, ma è stata sufficientemente scaltra da non farsi mai arrestare, godrebbe del trattamento riservato alla "condotta non abituale"; trattandosi formlamente della prima volta che il malfattore viene sorpreso, può essere che non venga neppure denunciato e non verrà svolta nessuna indagine; eppure le Procure sanno bene quante indagini importanti sono partite da indagini "bagatellari"; spesso avviene che da una indagine per un reato lieve emergano elementi importanti, che conducono a reati ben più gravi o a condotte seriali;
2) Per quanto concerne la gravità dell'offesa, tutto è soggettivo; il furto di € 20,00 ad una persona abbiente è un furto di lieve entità (ma, comunque, è un furto), mentre rubare la stessa somma ad una persona che ha una pensione minima di € 500,00 può avere anche un impatto grave sull'economia di quella persona; inoltre, questa norma viola palesemente il principio di uguaglianza ex art. 3 Cost. in quanto in modo del tutto arbitrario porterà a trattare in modo difforme situazioni analoghe (condotte delittuose che integrano gli estremi costitutivi dei reati interessati saranno trattate in maniera difforme a seconda dell'interpretazione del concetto di fatto tenue);
3) L'assenso della persona offesa non penso verrà mai richiesto; si approfitterà della legge per procedere de plano con l'archiviazione, mortificando i diritti delle persone offese; si ricorda che il diritto della persona offesa a veder perseguito e punito l'autore di un reato è un diritto umano riconosciuto dalla Corte di Giustizia dei Diritti Umani e da una Direttiva Europea;
4) Veniamo al punto più imbarazzante; il risarcimento adeguato dei danni; un nullatenente con quali soldi pagherà? il Ministro della Giustizia è a conoscenza del fatto che già in ambito civilistico l'Italia non protegge i creditori e per tale ragione non viene ritenuta appetibile da parte degli investitori che avrebbero invece apprezzato norme più severe?

Si dovrebbe, al contrario, fare maggior ricorso alla pena carceraria in funzione neutralizzatrice, punitiva ed educativa della collettività (deterrente), estendendo il reato di truffa anche a fattispecie in cui i debitori assumono obbligazioni, per comprare beni e servizi senza pagarli.

La pena carceraria è finalizzata soprattutto ad educare la comunità ed a neutralizzare i responsabili di reato.

Infatti, ci si dimentica sempre che la funzione della pena carceraria non è la riabilitazione del condannato.

Il recupero dei carcerati è solo l'ultimo obiettivo della pena.

I più importanti sono la funzione deterrente, neutralizzatrice e punitiva.

La nuova legge prevede che la pena carceraria - o il carcere come misura cautelare - debba costituire l'extrema ratio. Una scelta molto discutibile. 

In parole povere, vuol dire che i criminali responsabili di reati gravi staranno comodamente seduti a casa a scontare la pena. Inaccettabile.

Eh si cari amici, un reato punito con la pena nel massimo fino a 5 anni è un reato grave, ma ora si vuole convincere l'opinione pubblica che si tratti di reati lievi.

L'asticella è stata gradualmente alzata nel corso degli anni. 

Prima erano considerati reati lievi quelli puniti con la pena massima fino ad un anno di carcere. 

Poi i reati di lieve entità sono diventati quelli puniti nel massimo con la pena fino a 3 anni di carcere - facendo coincidere il massimo edittale con il godimento dei benefici della sospensione condizionale della pena.

Oggi l'asticella è stata portata fino a 5 anni di carcere e domani ci racconteranno che sono lievi i reati puniti con la pena sino a 7 anni. 

Eppure, non mi stancherò mai di ripeterlo, un reato punito con la pena carceraria nel massimo fino a 5 anni era considerato un reato grave e tale va considerato ancora oggi.

Tant'è che con una pena superiore ai tre anni non si potrebbe neppure chiedere la sospensione condizionale della pena.

E' interessante il tempismo di questa legge criminale.

La ragione e l'obiettivo di queste politiche demenziali potrebbe essere il salvataggio dei politici coinvolti nelle inchieste giudiziarie, come dimostrato dallo scandalo del Mose, dell'Expo ed ultimamente da Mafia Capitale.

Ci raccontano che l'Europa ci chiede di svuotare le carceri. Non è vero. L'Europa chiede condizioni di vita dignitose per i detenuti. Basta ampliare l'offerta di strutture carcerarie ed inserire la condanna ai lavori forzati.

Risolvere il problema della lentezza della macchina giudiziaria con il taglio del numero dei reati è gravissimo ed è un attentato all'ordine costituzionale.

Queste norme, che sembrano norme ad personam, hanno effetti devastanti sulla sicurezza dei traffici giuridici e sulla vita dei cittadini che vivono senza la scorta.

La legge n. 67 del 2014 è un disastro politico che non ha una giustificazione logica, ma che rende - oggi - l'Italia un luogo sempre meno sicuro per vivere e che allontanerà sempre di più gli investimenti esteri dall'Italia.


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