martedì 1 marzo 2016

MK&PARTNERS - Адвокат в Италии - Non paghi sette rate del mutuo? La banca potrebbe prendersi la casa senza passare dal tribunale

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E' tutto vero. Il Governo attuale sta chiaramente trasformando gli Italiani in sudditi, esposti alla mercè di multinazionali e banche.

Da ultimo, con il pretesto di attuare la Direttiva n. 17/2014, si vorrebbe eliminare il divieto di cui all'art. 2744 cod. civ., che codifica il divieto del patto commissorio (il patto con cui il creditore ed il debitore si accordano per il passaggio della proprietà del bene del debitore in caso di inadempimento), e ciò al fine di regalare alle banche la casa di quei cittadini inadempienti al pagamento di n. 7 rate del mutuo (in media € 4.000,00) comporterebbe per la banca la possibilità di espropriare le case dei cittadini senza passare per la procedure di pignoramento immobiliare.

Di fatto, nella prassi, le banche potranno sottoporre contratti di mutuo - o anche solo di finanziamento - ai consumatori, imponendo loro di accettare clausole che prevedano il trasferimento della proprietà in capo alla banca in caso di inadempimento al pagamento di n. 7 rate.

Una norma che entra in aperto contrasto anche con la previsione di cui all'art. 1455 cod. civ., che fonda la risoluzione del contratto sulla gravità dell'inadempimento.

Non possiamo che ribadire che il mancato pagamento di n. 7 rate in media corrisponde a poche migliaia di euro. 

E come sempre avviene, il Governo si nasconde dietro il classico: Ce lo dice l'Europa.

Anche l'autorevole quotidiano "Il Corriere della Sera" sposa la tesi del "Ce lo dice l'Europa", pubblicando in prima pagina un articolo sul tema, ove si limita, a giustificazione dell'operato del Governo, ad un richiamo generico ed acritico alla direttiva europea 2014/17.

E' evidente che chi sostiene la tesi del "Ce lo dice l'Europa" non sia andato assolutamnete a vedere il testo della direttiva che imporrebbe Al Governo l'adozione di un provvedimento tanto sofferto.

Noi invece la direttiva l'abbiamo letta e l'ordine tassativo di consentire alle banche di bypassare contrattualmente i pignoramenti proprio non esiste.

Anzi, la direttiva in questione nasce - all'apparenza - per accrescere la tutela dei consumatori di fronte allo strapotere degli intermediari ed all'art. 28 si occupa delle morosità.

Pubblichiamo il testo integrale della norma incriminata, a scanso di equivoci - una norma a nostro avviso scritta in modo confusionario:

1. Gli Stati membri adottano misure per incoraggiare i creditori ad esercitare un ragionevole grado di tolleranza prima di dare avvio a procedure di escussione della garanzia.

2. Gli Stati membri possono imporre che, qualora al creditore sia consentito definire e imporre al consumatore oneri derivanti dall’inadempimento, tali oneri non siano superiori a quanto necessario per compensare il creditore dei costi sostenuti a causa dell’inadempimento.

3. Gli Stati membri possono consentire ai creditori di imporre oneri aggiuntivi al consumatore in caso di inadempimento. In tal caso, gli Stati membri fissano un limite massimo per tali oneri.

4. Gli Stati membri non impediscono alle parti di un contratto di credito di convenire espressamente che la restituzione o il trasferimento della garanzia reale o dei proventi della vendita della garanzia reale è sufficiente a rimborsare il credito.

5. Se il prezzo ottenuto per il bene immobile influisce sull’importo dovuto dal consumatore, gli Stati membri predispongono procedure o misure intese a consentire di ottenere il miglior prezzo possibile per la vendita del bene immobile in garanzia. Se a seguito di una procedura esecutiva rimane un debito residuo, gli Stati membri assicurano che siano poste in essere misure intese a facilitare il rimborso al fine di proteggere i consumatori.

Non è dato comprendere dove sia possibile leggere una imposizione agli Stati di consentire alle banche di appropriarsi delle case dei mutuari per il recupero dei crediti garantiti da ipoteca.

Anzi, dall'esame della Direttiva n. 2014/17 sembra proprio che il Governo attuale voglia fare l'ennesimo favore alle banche ed a tutti coloro i quali vorrebbero una privatizzazione della giustizia.

Sembra ormai chiaro che questo Governo abbia assunto una deriva neoliberista e contraria allo stato di diritto.

Si moltiplicano i provvedimenti che mirano a risolvere il problema della lentezza della giustizia italiana non aumentandone l'efficienza, ma privatizzando la giustizia civile e depenalizzando gravi reati sotto il profilo del diritto penale, sostituendo anche la pena carceraria con gli arresti domiciliari. 


Sia chiaro, noi siamo avvocati e siamo apolitici. Quindi, non vogliamo criticare il Governo in base alla sua bandiera, ma ci arroghiamo il diritto di criticare quei provvedimenti che trasformano l'Italia da patria del diritto a tomba.


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