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E' tutto vero. Il Governo attuale sta chiaramente
trasformando gli Italiani in sudditi, esposti alla mercè di multinazionali e
banche.
Da ultimo, con il pretesto di attuare la Direttiva n.
17/2014, si vorrebbe eliminare il divieto di cui all'art. 2744 cod. civ., che
codifica il divieto del patto commissorio (il patto con cui il creditore ed il
debitore si accordano per il passaggio della proprietà del bene del debitore in
caso di inadempimento), e ciò al fine di regalare alle banche la casa di quei
cittadini inadempienti al pagamento di n. 7 rate del mutuo (in media €
4.000,00) comporterebbe per la banca la possibilità di espropriare le case dei
cittadini senza passare per la procedure di pignoramento immobiliare.
Di fatto, nella prassi, le banche potranno sottoporre
contratti di mutuo - o anche solo di finanziamento - ai consumatori, imponendo
loro di accettare clausole che prevedano il trasferimento della proprietà in
capo alla banca in caso di inadempimento al pagamento di n. 7 rate.
Una norma che entra in aperto contrasto anche con la
previsione di cui all'art. 1455 cod. civ., che fonda la risoluzione del
contratto sulla gravità dell'inadempimento.
Non possiamo che ribadire che il mancato pagamento di
n. 7 rate in media corrisponde a poche migliaia di euro.
E come sempre avviene, il Governo si nasconde dietro
il classico: Ce lo dice l'Europa.
Anche l'autorevole quotidiano "Il Corriere della
Sera" sposa la tesi del "Ce lo dice l'Europa", pubblicando in
prima pagina un articolo sul tema, ove si limita, a giustificazione
dell'operato del Governo, ad un richiamo generico ed acritico alla direttiva europea 2014/17.
E' evidente che chi sostiene la tesi
del "Ce lo dice l'Europa" non sia andato assolutamnete a vedere il
testo della direttiva che imporrebbe Al Governo l'adozione di un provvedimento
tanto sofferto.
Noi invece la direttiva l'abbiamo
letta e l'ordine tassativo di consentire alle banche di bypassare
contrattualmente i pignoramenti proprio non esiste.
Anzi, la direttiva in questione nasce
- all'apparenza - per accrescere la tutela dei consumatori di fronte allo
strapotere degli intermediari ed all'art. 28 si occupa delle morosità.
Pubblichiamo il testo integrale della
norma incriminata, a scanso di equivoci - una norma a nostro avviso scritta in
modo confusionario:
1. Gli Stati membri adottano misure per incoraggiare i
creditori ad esercitare un ragionevole grado di tolleranza prima
di dare avvio a procedure di escussione della garanzia.
2. Gli Stati membri possono imporre che, qualora al
creditore sia consentito definire e imporre al consumatore
oneri derivanti dall’inadempimento, tali oneri non siano superiori
a quanto necessario per compensare il creditore dei costi sostenuti a
causa dell’inadempimento.
3. Gli Stati membri possono consentire ai creditori di
imporre oneri aggiuntivi al consumatore in caso di inadempimento. In
tal caso, gli Stati membri fissano un limite massimo per tali oneri.
4. Gli Stati membri non impediscono alle parti di un
contratto di credito di convenire espressamente che la restituzione o
il trasferimento della garanzia reale o dei proventi della vendita della
garanzia reale è sufficiente a rimborsare il credito.
5. Se il prezzo ottenuto per il bene immobile
influisce sull’importo dovuto dal consumatore, gli Stati membri
predispongono procedure o misure intese a consentire di ottenere
il miglior prezzo possibile per la vendita del bene immobile
in garanzia. Se a seguito di una procedura esecutiva rimane un debito
residuo, gli Stati membri assicurano che siano poste in essere
misure intese a facilitare il rimborso al fine di proteggere i
consumatori.
Non è dato comprendere dove sia possibile leggere una
imposizione agli Stati di consentire alle banche di appropriarsi delle case dei
mutuari per il recupero dei crediti garantiti da ipoteca.
Anzi, dall'esame della Direttiva n. 2014/17 sembra
proprio che il Governo attuale voglia fare l'ennesimo favore alle banche ed a
tutti coloro i quali vorrebbero una privatizzazione della giustizia.
Sembra ormai chiaro che questo Governo abbia assunto
una deriva neoliberista e contraria allo stato di diritto.
Si moltiplicano i provvedimenti che mirano a risolvere
il problema della lentezza della giustizia italiana non aumentandone
l'efficienza, ma privatizzando la giustizia civile e depenalizzando gravi reati
sotto il profilo del diritto penale, sostituendo anche la pena carceraria con
gli arresti domiciliari.
Sia chiaro, noi siamo avvocati e siamo apolitici.
Quindi, non vogliamo criticare il Governo in base alla sua bandiera, ma ci
arroghiamo il diritto di criticare quei provvedimenti che trasformano l'Italia
da patria del diritto a tomba.
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