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mercoledì 27 giugno 2012

Cofermato il principio del risaricmento del danno al coniuge tradito... le corna possono costare caro

Facendo seguito ad una precedente pronuncia, di cui ci siamo già occupati, la Corte di Cassazione ha confermato il principio secondo cui in materia di separazione il Tribunale può sia pronunciare l'addebito nei confronti del coniuge fedifrago sia condannare lo stesso al risarcimento del danno.

Secondo la Suprema Corte, i principi fondamentali della responsabilità civile ed in particolare il principio del neminem ledere (non danneggiare nessuno) ineriscono anche il rapporto familiare, seguendo una tendenza che si inserisce nel più generale ampliamento dell’area della responsabilità aquiliana.

Per tale ragione, nel contesto familiare, il risarcimento  è dovuto in tutti i casi di violazione dei diritti fondamentali della persona costituzionalmente garantiti … incidendo su beni essenziali della vita”.

All'adulterio è ricollegata la violazione dei diritti della salute e dei rapporti relazionali, proprio in quanto diritti connessi con la qualità di coniuge nonché è pure ricollegata la violazione di obblighi nascenti dal matrimonio che, da un lato è causa di intollerabilità della convivenza, giustificando la pronuncia di addebito, con gravi conseguenze, com’è noto, anche di natura patrimoniale, dall’altro, si configura come comportamento (doloso o colposo) che, incidendo su beni essenziali della vita, produce un danno ingiusto, con conseguente risarcimento, secondo lo schema generale della responsabilità civile.

Per tale ragione, secondo la giurisprudenza, le scappatelle possono costare molto caro.

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