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giovedì 24 luglio 2014

MK&PARTNERS Адвокат в Итали: Operazione antipirateria - il portale Mail.ru bloccato in Italia

MK&PARTNERS Адвокат в Итали

Nell'ambito di una recente operazione anti-pirateria, il Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica, ha ordinato di bloccare l’accesso dall’Italia a 24 siti che ospitavano materiale pirata. 


Tra questi anche il portale russo Mail.ru, che, tuttavia, è un sito multifunzione che ospita account di posta, un motore di ricerca ed anche alcuni social network, attraverso cui milioni di cittadini, non solo russi, ma anche ucraini e delle repubbliche ex sovietiche, lavorano e si tengono in contatto con amici e parenti.


Il reato contestato è quello di cui all’articolo 171 ter, Comma II della legge sul diritto d’autore (LDA).


Un sequestro disposto in seguito alla denuncia di un distributore italiano, che contestava la presenza, sui portali sequestrati, di due film non ancora presenti sul mercato dell’home video, ovvero «The Congress» e «Fruitvale Station».


E' proprio il coinvolgimento del portale Mail.ru che lascia alquanto perplessi.


Infatti, Mail.ru è l'equivalente russo di Google.com, visitato ed utilizzato in tutto il mondo da milioni di utenti, provenienti da tutte le aree dell'ex URSS, che magari hanno un account email di lavoro, o personale, sul portale o che si tengono in contatto attraverso i social network del pacchetto Mail.ru.                                               
L'oscuramento (se di oscuramento si può parlare, visto che si tratta di un blocco degli indirizzi Ip facilmente aggirabile e non di oscuramento del server posizionato sul suolo straniero), di importanti siti stranieri, che uniscono milioni di utenti innocenti, solleva parecchi dubbi sulla opportunità della misura.



La responsabilità penale è personale e non si può certo danneggiare il portale Mail.ru, nè i suoi utenti estranei all'attività di pirateria, a causa della condotta illecita di pochi. 


Queste operazioni dimostrano i forti limiti del nuovo Regolamento Antipirateria adottato da Agcom, in forza del quale potrebbe essere a rischio "oscuramento" anche un sito come YouTube, pieno zeppo di materiale che viola il copyright, anche se, alla fine, chissà come mai, sono i social network russi, che fanno concorrenza agli americani Facebook e Google, ad essere bloccati.


MK&PARTNERS Адвокат в Италии © RIPRODUZIONE RISERVATA

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mercoledì 23 luglio 2014

MK&PARTNERS Адвокат в Италии: Mail.ru заблокировали в Италии по обвинению в пиратстве

MK&PARTNERS Адвокат в Италии

После "Vkontakte", это теперь очередь портал "Mail.ru" быть заблокирован на территории Италии.

Это другой случай, потому что это было прокуратура Рима, а не гражданский суд Рима. Это серьезное нарушение ст. 171 ter пункт II Закона об авторском праве (LDA).

По жалобе "Eyemoon Pictures" прокуратурой Рима была начата так называемая «Операция Eyemoon» (Operazione Eyemoon).

В ходе расследования удалось подтвердить нарушение авторских прав на страницах Mail.ru и ещё нескольких сайтов, файлообменников и стриминговых порталов.

В итоге Mail.ru попал в список из 24 заблокированных пиратских ресурсов. 

В списке также оказался файлообменник Кима Доткома Mega, расположенный по адресу Mega.co.nz, и ещё несколько небольших торрент-трекеров и стриминговых сайтов с фильмами и видео.

В поиске Mail.ru действительно можно найти ссылки на разделы с фильмами «Конгресс» и «Фрутвэйл».

Тем не менее, на сайте приводятся лишь короткие текстовые описания кинолент и их трейлеры. 


Снова если бы Mail.ru обратилась к Avv. Ренато Музелла, всего этого не случилось бы.

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sabato 19 luglio 2014

MK&PARTNERS Адвокат в Италии: L'assurdo reato del mancato versamento IVA a seguito di regolare presentazione della dichiarazione dei redditi

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L'omesso versamento Iva è un stranissimo, che è difficile da comprendere nella sua struttura e nella sua essenza.

Di fatto il reato in parola è quello che punisce chi presenta la dichiarazione, ma non paga l'IVA o che non presenta la dichiarazione e di conseguenza non paga l'IVA, reato sanzionato con la reclusione da sei mesi a due anni e che sussiste quando, alla scadenza dell'acconto Iva dell'anno in corso, non è stata versata l'imposta dell'anno precedente, per importi superiori a 50.000 euro.

Il reato coesiste e l'illecito fiscale sono tra di loro concorrenti e coesistenti, ragione per cui, accertata l'evasione o l'elusione fiscale, di per sè vengono trasmessi gli atti alla Procura della Repubblica che procederà per la punizione del reato.

Ciò perché gli elementi costituivi delle violazioni penali e di quelle tributarie sono in parte differenti: ad esempio, le presentazione della dichiarazione Iva è richiesta solo ai fini penali, l'omesso versamento acconti Iva è solo una violazione tributaria.

L'altro elemento importante delle sanzioni riguarda l'esclusione della colpevolezza, in presenza di crisi di liquidità.

Vari tribunali penali (Firenze, Milano, Novara) anche di recente hanno ritenuto che la comprovata situazione di difficoltà economica escluda l'"elemento psicologico" del reato, cioè la volontà di commettere l'illecito. 

Evidentemente va provato l'effettivo stato di difficoltà.

Nei casi affrontati dalle sentenze, si va da un'impresa raggiunta da decreto ingiuntivo per omesso versamento di rilevanti importi, all'indisponibilità materiale di risorse finanziarie.

I giudici hanno accertato la condotta illecita, ma hanno ritenuto non provato il dolo perché, ad esempio, gli imputati vantavano crediti da enti pubblici, la cui mancata riscossione non consentiva di pagare le imposte.

Ma le Sezioni unite, nella sentenza 37424/2013, hanno ritenuto che il reato ci sia anche quando c'è crisi di liquidità.

Partono dal presupposto che l'Iva viene riscossa una volta emessa la fattura (il che per la verità non è sempre così) e quindi il contribuente ha l'obbligo di "accantonamento" degli importi necessari per eseguire il versamento.

Viene comunque riconosciuta al contribuente la facoltà di dimostrare, oltre alla sua crisi di liquidità, anche il fatto che l'omesso versamento non sia dipeso da sua scelta.

Una dimostrazione non semplice.

Le segnalazioni di omessi versamenti Iva, negli ultimi anni, sono molto aumentate, a causa della grave crisi economica, ma non si comprende come possa essere riconosciuto il dolo quando viene comunque effettuata la dichiarazione. Se un soggetto presenta la dichiarazione è ovvio che non abbia alcuna intenzione di violare la legge, mancando l'elemento soggettivo.

Infatti, chi dichiara ma poi non paga ha ormai la certezza automatica di venire scoperto in sede di liquidazione.

Ciò significa che, nella maggior parte dei casi, si commette il reato di mancato versamento soprattutto per mancanza di liquidità perchè le persone devono pure mangiare e magari si preferisce dare la priorità ad altri pagamenti anziché foraggiare l'Unione Europea.


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MK&PARTNERS Адвокат в Италии: I precedenti di Mk&Partners: Pirati della Strada - Risarcimento alle vittime anche in assenza di testimoni: Mk&Partners riscrive l'onere della prova

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E' di ieri la pubblicazione della sentenza che, accogliendo le argomentazioni difensive dello Studio, afferma, chiaramente, che nel giudizio risarcitorio per i danni causati da vittime della strada non è richiesta la prova testimoniale, ben potendo avere accesso la prova per presunzioni, per fatti notori e per il celeberrimo, e misterioso, principio dell'id quod plerumque accidit (letteralmente, ciò che accade nella maggior parte dei casi).

Come noto, il Fondo per le Vittime della Strada spesso nega i risarcimenti, richiedendo ai poveri danneggiati una probatio diabolica dell'evento danno occorso, inammissibile in uno stato di diritto. Vi starete chiedendo, ma cos'è questa probatio diabolica? Non è altro che la prova impossibile.

Magari passeggiate con la Vostra bicicletta, o a piedi, di notte, in una strada buia ed isolata e venite improvvisamente travolti da un'auto che scappa.

Come fate a dimostrare che siete stati investiti e che non siete caduti da soli?

Come purtroppo spesso avviene in Italia, a meno che non ci scappi il morto o la stampa si interessi del caso, il Fondo per le Vittime della Strada, spesso e volentieri, in questi casi non risarcisce le vittime di pirati, proprio facendo leva sulla probatio diabolica e su una giurisprudenza molto contraddittoria ed ambigua. Vi sono precedenti giurisprudenziali che in una stessa sentenza esprimono concetti antitetici e contraddittori.

Certo in Italia le truffe alle assicurazioni sono all'ordine del giorno, ma ciò non può voler dire che a rimetterci debbano essere le persone per bene, che hanno sofferto gravi danni dai pirati della strada.


Come fa la persona investita, che magari ha perso conoscenza, a procedere con la ricerca ed identificazione del veicolo pirata, quando forse neppure ha avuto il tempo di accorgersene. 

Il Giudice, e questa è la nostra tesi, deve tenere in considerazione questo elemento e verificare il materiale probatorio fornito nel suo complesso. 

Segni di frenata sull'asfalto, tracce dell'urto, frammenti di vetro, sono tutti elementi di riscontro fondamentali su cui il Giudice può basare la propria decisione.

Chiaramente, il quadro probatorio deve essere ben illustrato e spiegato al Giudice, al quale bisogna evidenziare, con solerzia di particolari, il benchè minimo dettaglio, dal quale si potrà desumere, anche in via presuntiva, la presenza ed il coinvolgimento di un veicolo pirata.

Putroppo la pirateria stradale è un fenomeno in forte espansione, anche per l'assenza, come in tanti settori, di pene adeguate e severe, che puniscano in modo esemplare questo tipo di condotte.

La crisi economica ha poi ulteriormente accentuato il problema, con persone che non possono permettersi l'assicurazione e che non vogliono rinunciare alla propria auto; guidatori alla guida sotto l'effetto di stupefacenti o alcool, criminali in fuga, immigrati irregolari completano il quadro desolante.

Il razzismo non c'entra, è la casistica che parla, Di fronte a questo tragico bilancio quotidiano, a questo bollettino di guerra, è inaccettabile lasciare sforniti di tutela le povere vittime, costringendole a fornire prove impossibili, per aver riconosciuto il giusto risarcimento.

Si auspica, invece, un intervento legislativo serio ed efficace, per punire i pirati della strada e gli autori di frodi alle assicurazioni.

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