MK&PARTNERS Адвокат в Итали
Nell'ambito di una recente operazione anti-pirateria, il Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica, ha ordinato di bloccare l’accesso dall’Italia a 24 siti che ospitavano materiale pirata.
Tra questi anche il portale russo Mail.ru, che, tuttavia, è un sito multifunzione che ospita account di posta, un motore di ricerca ed anche alcuni social network, attraverso cui milioni di cittadini, non solo russi, ma anche ucraini e delle repubbliche ex sovietiche, lavorano e si tengono in contatto con amici e parenti.
Il reato contestato è quello di cui all’articolo 171 ter, Comma II della legge sul diritto d’autore (LDA).
Un sequestro disposto in seguito alla denuncia di un distributore italiano, che contestava la presenza, sui portali sequestrati, di due film non ancora presenti sul mercato dell’home video, ovvero «The Congress» e «Fruitvale Station».
E' proprio il coinvolgimento del portale Mail.ru che lascia alquanto perplessi.
Infatti, Mail.ru è l'equivalente russo di Google.com, visitato ed utilizzato in tutto il mondo da milioni di utenti, provenienti da tutte le aree dell'ex URSS, che magari hanno un account email di lavoro, o personale, sul portale o che si tengono in contatto attraverso i social network del pacchetto Mail.ru.
L'oscuramento (se di oscuramento si può parlare, visto che si tratta di un blocco degli indirizzi Ip facilmente aggirabile e non di oscuramento del server posizionato sul suolo straniero), di importanti siti stranieri, che uniscono milioni di utenti innocenti, solleva parecchi dubbi sulla opportunità della misura.
La responsabilità penale è personale e non si può certo danneggiare il portale Mail.ru, nè i suoi utenti estranei all'attività di pirateria, a causa della condotta illecita di pochi.
Queste operazioni dimostrano i forti limiti del nuovo Regolamento Antipirateria adottato da Agcom, in forza del quale potrebbe essere a rischio "oscuramento" anche un sito come YouTube, pieno zeppo di materiale che viola il copyright, anche se, alla fine, chissà come mai, sono i social network russi, che fanno concorrenza agli americani Facebook e Google, ad essere bloccati.
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