Negli ultimi cinque anni decine di migliaia di imprese di ogni dimensione sono state vittime di crisi aziendali, in varie forme.
Molte hanno dovuto arrendersi, moltissime stanno ancora lottando per la
sopravvivenza, e qualcuno è anche riuscito ad uscirne.
Le difficoltá hanno sovente cause di mercato o derivano da errori gestionali, ma assumono contorni critici solo quando la crisi diventa finanziaria e si manifesta con la difficoltà di rispettare i pagamenti verso creditori o i dipendenti.
Recentemente queste difficoltâ si sono acuite a causa della mancanza di liquidità che affligge il nostro mercato, con la conseguenza che innumerevoli sono stati i fallimenti generati da mancati o ritardati pagamenti da parte di clienti.
Questo succede anche perché gli imprenditori, all'insorgere delle prime difficoltá, tendono ad andare avanti come se nulla fosse.
Ebbene, questo é il primo errore da evitare.
Il primo calo significativo di fatturato non deve
essere giustificato con l’andamento del mercato.
Sebbene un calo nel fatturato non si traduca necessariamente in tensione finanziaria, potrebbe essere meno temporaneo di quanto si creda e gli effetti, prima o poi, si faranno sentire.
Occorre domandarsi e calcolare quanto a lungo possa resistere l’impresa e predisporre i primi
programmi per la riduzione dei costi o la ricerca di nuovi sbocchi commerciali (nuovi mercati B.R.I.C. tanto per cominciare), investendo le risorse necessarie affinché il tentativo di espansione non diventi un flop clamoroso e si riveli un pericoloso boomerang.
Purtroppo, invece, sono pochissime le piccole e medie imprese con questa capacità e velocità di reazione.
In realtá, molti imprenditori non riescono a cambiare veramente rotta e la tardivitá della reazione non fa che acuire la crisi, che puó cosí diventare irreversibile.
L'eccesso di self confidence spesso é anche causa del fatto che l'imprenditore non ha la situazione in pugno e non sa tutto quello che avviene in azienda.
Contabilità in ritardo, scarsa dotazione
informatica, mancanza di informazioni precise e voler fare tutto da soli senza affidarsi a consulenti, sono tutti elementi sono elementi comuni che ritroviamo in tutte le aziende in crisi.
La navigazione a vista é sempre molto pericolosa.
La presenza di un sistema di controllo di gestione e l'ausilio di consulenti legali e finanziari é vitale per evitare di incorrere in errori grossolani.
Un contratto importante non revisionato da un professionista puó nascondere insidie e rischi in grado di minare la stabilitá aziendale. Questo é risaputo e non dobbiamo essere noi di MK&P a dovervelo spiegare.
E questo magari solo per la smania di voler fare da sé, perché si é convinti che con google si risolve ogni problema.
Accettare, poi, ordini e commesse con tempi o servizi non alla portata della capacità aziendale potrebbe, ad esempio, esporre l'azienda al rischio di penali o contenziosi legali assai spiacevoli e costosi.
Naturalmente, a questi rischi, al momento delle trattative, quando eravate animati dal classico volemose bene e dalla fretta di firmare, non avevate pensato.
Cosí come spesso si dimentica che é di importanza fondamentale avere flussi di cassa sempre in movimento (cash flow) ed incassare con costanza.
Prima di dare credito spendete qualche euro per acquisire informazioni commerciali sui clienti nuovi e, soprattutto, non lasciate che le fatture rimangano a marcire per mesi, magari mentre nel frattempo continuate a fornire la vostra prestazione al cliente moroso.
Individuate e combattete i cattivi pagatori. Le vostre armi devono essere diffide, decreti ingiuntivi ed informazioni commerciali.
Tante volte ci siamo trovati di fronte a societá con crediti in sofferenza stagionati ed esposizioni notevoli verso gli stessi soggetti o fatture per centinaia di prestazioni, anche di poco valore, non riscosse a tempo debito.
Del pari, evitate di accumulare troppi debiti. La sofferenza fa presto a trasformarsi in insolvenza.
Un'impresa virtuosa dovrebbe sempre avere una riserva di cassa sufficiente a far fronte a situazioni di crisi e, peraltro, la legge in molti casi lo prevede.
È, comunque, consigliabile rivolgersi a degli esperti anche per la gestione dei debiti.
Non disperate, quindi, uscire dalla crisi si puó, ma senza un consulente di fiducia a cui affidarsi non si va molto lontano.
Risparmiare non paga e navigare con una piccola barca in mari molto agitati non é la strategia vincente.
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