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martedì 21 aprile 2020

MK&PARTNERS Адвокат в Италии: Decreto liquidita’: guida ai prestiti garantiti per le imprese

MK&PARTNERS Адвокат в Италии


Questo blog è apolitico e quindi le valutazioni qui espresse non hanno valenza di critica, ma di mera analisi giuridica. 

Rappresento e difendo molte PMI e molti clienti mi hanno chiesto se avessero diritto ad ottenere gli aiuti di stato e le modalità per ottenerli e così ho esaminato la normativa di riferimento.

Il Governo ha annunciato per la crisi economica causata dal Covid 200 miliardi di euro per il mercato interno ed altri 200 per l’export. 

Sembrerebbe quindi che il nostro Governo abbia stanziato ben 400 miliardi, con il Decreto Liquidità, al fine di dare ossigeno alle imprese. 

Il Governo ha presentato il proprio intervento con testuali parole che riporto senza vis polemica, ma solo pro amore veritatis: “È una potenza di fuoco”, “io non ricordo un intervento così poderoso nella storia della nostra Repubblica per il finanziamento alle imprese. È una cifra enorme, che andrà sia a beneficio del mercato interno ma anche dell’export”.

In realtà il Governo non eroga aiuti a fondo perduto alle aziende, ma prevede norme per nuovi finanziamenti alle imprese, in misura limitata, in quanto calcolati in una percentuale sul fatturato dell'ultimo esercizio.

Quindi, il Governo, di fatto, semplicemente invita chi lo riterrà a rivolgersi a Banche per finanziamenti che avverranno attraverso prestiti erogati nei normali canali finanziari, offrendo però una garanzia affinché tutto avvenga in modo rapido. 

Una situazione molto diversa da quanto avviene in altri Stati, dove vengono dati alle aziende in difficoltà aiuti economici di Stato veri e propri. E' il c.d. helicopter money, definizione che ben rende l'immagine di un benefattore che lancia da un elicottero soldi che - a gratis - entrano nel sistema economico, venendo intercettati dai passanti. 

Il problema è che molte aziende sono state costrette a chiudere da decreto e non per propria volontà e quindi la logica dell'aiuto di Stato risponde alla necessità di compensare ed indennizzare tali soggetti.

Si pensi ad aziende che avrebbero potuto rimanere aperte, ma che, non rientrando tra i codici ATECO previsti dai vari decreti per arginare la diffusione del Covid, si sono trovate costrette a chiudere, perdendo commesse ed incassi.

Si pensi, poi, a tutti gli esercizi commerciali, quali negozi, bar, asili, scuole paritarie, che hanno chiuso per ordine del Governo .

A tutti questi soggetti non vengono elargiti aiuti di natura indennitaria, ma viene "suggerito" di chiedere finanziamenti per poter rimanere aperti.

Ebbene, dato il periodo di crisi economica, difficilmente le Banche erogheranno prestiti alle aziende, in quanto l'outlook (ovvero le prospettive) sono fortemente negative.

Per ovviare all’impossibilità per gli imprenditori o i professionisti di fornire adeguate garanzie per i prestiti, lo Stato, che ha deciso di NON ricorrere all'helicopter money, mette a disposizione il Fondo centrale di garanzia, alimentato da risorse nazionali ed europee, che offre una copertura pubblica ai finanziamenti concessi da Banche, società di leasing ed intermediari finanziari.

Quindi, i 400 miliardi non esistono (è la verità e non una polemica politica), ma molto semplicemente il Fondo Centrale di garanzia viene dotato di 7 miliardi, che lo Stato non tira fuori oggi, ma che verranno effettivamente spesi solo per coprire le Banche in caso di mancato rimborso del finanziamento da parte di imprese e professionisti.

Lo Stato ha puntato ad un effetto leva superiore all’1:14. In pratica, lo Stato assicura queste risorse in modo che per ogni euro sborsato se ne muovano almeno 15. 

Non è ben chiaro il tasso di interesse ad oggi, ma il Decreto prevede che lo Stato garantisca capitale ed interessi, lasciando chiaramente intendere che, comunque, un interesse sarà dovuto alla Banca, un interesse che dovrebbe variare tra l'1 ed il 2% per i finanziamenti fino a 25.000 euro e che avrà un tasso fisso ad oggi sconosciuto per quelli di importi superiori.

Quindi, il Governo confida che, ottenendo i finanziamenti per 7 miliardi complessivi (l'importo totale garantito) il sistema economico creerà un volano 15 volte superiore.

Ora, secondo quello che viene riferito, la procedura sarebbe semplificata ed in 24 ore verrebbe rilasciato il finanziamento. Ebbene, non sembra essere esattamente così e la ragione è semplice.

Di fatto, lo Stato chiede alle Banche di rilanciare l'economia, abdicando alla sua funzione di direzione  e gestione della politica economica.

Siccome i prestiti dureranno 6 anni, ma il rimborso inizierà tra 2 anni (totale 8 anni - 2 di pre ammortamento e 6 di ammortamento), il sistema bancario sembra non avere alcuna intenzione di anticipare nulla a proprio rischio e pericolo e quindi tende a tutelarsi, ad esempio, escludendo espressamente determinati soggetti dall'alveo dei soggetti che potranno ricevere questi prestiti.

Non sembra realizzarsi la semplificazione prevista dal Governo e molti soggetti rimarranno senza aiuti.

Posto che da questa settimana le Banche possono iniziare ad erogare i prestiti, che la situazione non sia affatto quella che il Governo riferisce, ce lo dice l'ABI, l'Associazione Bancaria Italiana. 

Addirittura, l'ABI ha chiesto al Ministero dell'Interno di disporre la sorveglianza attiva delle filiali, temendo aggressioni ai funzionari di banca da parte di soggetti che saranno esclusi dagli aiuti.

Perchè? La risposta è molto semplice. I cittadini, in questo caso gli imprenditori, ogni giorno leggono che andando il Banca per ottenere il finanziamento del 25% del fatturato perché la garanzia diventa automatica.

Ma non è così ed infatti l'ABI ha emanato una circolare dove impartisce alle Banche le istruzioni attuative. Anzi, l'ABI esclude dai finanziamenti quelle imprese che nel 2019 erano classificabili come imprese in difficoltà.

E comunque, l'assenza (sui generis) della valutazione del merito credizio è limitato ai finanziamenti fino ad euro 25.000 mentre per finanziamenti di importo superiore (e quindi già chi ha bisogno di 26.000 euro), la valutazione del merito creditizio sussiste.

L’importo della garanzia non potrà superare il 25% del fatturato registrato nel 2019 o il doppio del costo del personale sostenuto dall’azienda.

Ecco come funzionerà il Fondo in concreto:

-garanzia al 100% su prestiti fino a 25mila euro, senza valutazione del merito di credito;
-garanzia al 90% da 25mila a 800mila euro con valutazione del merito di credito, al 100% se intervengono anche i Confidi, il consorzio italiano che presta garanzie alle imprese proprio per facilitare l’accesso ai finanziamenti;
-garanzia al 90% da 800mila a 5 milioni di euro, con valutazione del merito di credito, con intervento del SACE per le grandi imprese.

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